giovedì 22 maggio 2014

Devo molto a quelli che non amo

Devo molto
a quelli che non amo.
Il sollievo con cui accetto
che siano più vicini a un altro.
La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.
Mi sento in pace con loro
e in libertà con loro,
e questo l’amore non può darlo,
né riesce a toglierlo.
Non li aspetto
dalla porta alla finestra.
Paziente
quasi come una meridiana,
capisco
ciò che l’amore non capisce,
perdono
ciò che l’amore non perdonerebbe mai.
Da un incontro a una lettera
passa non un’eternità,
ma solo qualche giorno o settimana.
I viaggi con loro vanno sempre bene,
i concerti sono ascoltati fino in fondo,
le cattedrali visitate,
i paesaggi nitidi.
E quando ci separano
sette monti e fiumi,
sono monti e fiumi
che trovi su ogni atlante.
È merito loro
se vivo in tre dimensioni,
in uno spazio non lirico e non retorico,
con un orizzonte vero, perché mobile.
Loro stessi non sanno
quanto portano nelle mani vuote.
«Non devo loro nulla» -
direbbe l’amore
su questa questione aperta.

Wisława Szymborska 

lunedì 19 maggio 2014

La scimmia

Cacciata dall’eden prima dell’uomo, 
perché aveva occhi così contagiosi
che guardandosi intorno nel giardino
sprofondava perfino gli angeli
in uno sconforto repentino. Pertanto
dovette, pur senz’umile acquiescenza,
fondare sulla terra la sua discendenza.
Lesta, sveglia e destra, conserva una gratia
scritta con la “t”, al terziario risalente.
Adorata dagli Egizi, con una pleiade
di pulci nell’argentea, sacra chioma,
ascoltava arcitacendo pensosa
che volessero da lei. Ah, non morire.
E se ne andava scrollando il culetto vermiglio,
a significare non lo vieto né lo consiglio.
In Europa le fu tolta l’anima,
ma per distrazione le lasciarono le mani;
e un monaco che dipingeva affreschi
diede alla santa palmi stretti, animaleschi.
La santa doveva
prendere la grazia come una nocciolina.
Calda come un neonato, tremante come un vecchio,
la portavano alle corti dei regnanti.
Uggiolava saltando alla catena d’oro,
col suo piccolo frac dai colori sgargianti.
Una Cassandra. Di che ridere qui.
Commestibile in Cina, sul vassoio
fa smorfie arrostite o lesse.
Ironica come un brillante su oro finto.
Il suo cervello ha un sapore delicato,
e qualcosa gli deve pur mancare,
dato che nulla ha mai inventato.
Nelle favole sola, insicura di ciò che fa,
riempie di boccacce gli specchi,
si burla di sé, ossia ci dà un buon esempio,
come un parente povero che di noi tutto sa,
anche se non ci facciamo salamelecchi.
Wislawa Szymborska – “La Scimmia” da Sale (1962)

sabato 3 maggio 2014

Metrici Moti

APRILE 2014, con l'editore Gaetano deComporre Edizioni, è uscita l'antologia in versi Metrici moti.
Curatore: Pozzoni Ivan
Autori
Bertola Carla - Bressan Beatrice - Carbonaro Yvonne - Catagnoli Leonardo - Catoni Stefano - Cinti Gabriella - Coco Emilio - De Falco Carmine - Di Lieto Giuseppe - Doria Antonella - Gattoni Lorenzo - Giuliodori Lucio - Greco Angela - Grillo Emma Giuliana - Izzo Michele - Lo Iacono Piero - Lorenzetto Nicola - Mattio Amos - Nasr Meeten - Rega Enzo - Reggiori Luca - Roversi Enea - Scaloni Flavio - Segala Negrini Roberto - Spagnuolo Agostina - Tuzet Giovanni - Ugolini Liliana - Vitacchio Alberto - Vivenzio Salvatore - Zollino Massimiliano.


Il prezzo pagato per l’attenzione dovuta alla significazione e allo straripamento della poesia contemporanea, che potremmo o vorremmo classificare tardo moderna, è un ludus che cerca di ri /conquistare lo spirito inquieto del poeta, teso al respiro dotto, e distinto per il gioco sempre affascinante della parola. Dopo Zanzotto, che prendiamo come esemplare della rottura, la poesia ha cercato ripetutamente la capacità disfidare la realtà proponendosi con sempre più scarsa originalità per una lettura altra, mentre è andata perdendo quel senso di magia e di segretezza che distingueva e distingue la classiche regole della scrittura […] Sul versante di una ricerca obiettiva nell’arco degli ultimi decenni le voci più feconde tra i viventi risultano interessate a una sperimentazione attenta e rigorosa, in un panorama poetico culturale che, a dispetto dell’emarginazione, dei separatismi,dei pregiudizi, riesce ad offrire una certa originalità anche se nella varietà degli stili (Antonio Spagnuolo).