E' finalmente uscito il II numero di Diwali - Rivista Contaminata sul tema
La Meccanica dei Sentimenti
Il numero è scaricabile dal sito www.rivistadiwali.it
Riporto di seguito uno stralcio dell'editoriale.
La meccanica dei sentimenti, nella sua polivalenza semantica, rimanda
alla complessità di un rapporto che oggi sembra giocarsi in modo
indiscusso nella dominazione del primo termine sul secondo. Eppure, con
l’ambiguità dell’espressione, che lascia nell’indeterminato tale
rapporto, senza decidere se si tratti di specificazione, di
contraddizione o di ordine gerarchico, intendevamo proprio invitare alla
problematizzazione di quello che sembra un assunto, e cioè la presa
mostruosa e snaturante della meccanica sui sentimenti.
Nell’epoca della tecnica compiuta, ma anche della chiacchiera che l’accompagna – per riprendere, tradendolo, un linguaggio heideggeriano – sembra infatti scontato che sia la meccanica, in quanto forza estranea, anonima e totalizzante, a esercitare il suo dominio assoluto, strutturando, informando e infine mortificando i sentimenti, impedendo quell’ascolto poetico – potremmo dire genericamente artistico – nel quale dovrebbe realizzarsi un destino autenticamente umano. La gabbia d’acciaio nella quale siamo presi sembra insomma un destino, al quale non possiamo opporci. Un destino capovolto, contrario a quello che sembra poter essere il sentiero della realizzazione dell’uomo, in ascolto dell’essere nel suo disvelarsi, nella poiesi come creazione libera dalla costrizione del lavoro.
Nell’epoca della tecnica compiuta, ma anche della chiacchiera che l’accompagna – per riprendere, tradendolo, un linguaggio heideggeriano – sembra infatti scontato che sia la meccanica, in quanto forza estranea, anonima e totalizzante, a esercitare il suo dominio assoluto, strutturando, informando e infine mortificando i sentimenti, impedendo quell’ascolto poetico – potremmo dire genericamente artistico – nel quale dovrebbe realizzarsi un destino autenticamente umano. La gabbia d’acciaio nella quale siamo presi sembra insomma un destino, al quale non possiamo opporci. Un destino capovolto, contrario a quello che sembra poter essere il sentiero della realizzazione dell’uomo, in ascolto dell’essere nel suo disvelarsi, nella poiesi come creazione libera dalla costrizione del lavoro.