domenica 25 marzo 2012

... senza fine divengo quel che sono...

Anno 
di Mario Luzi

Provvidi ora, ma quieti
si espongono graticci e vasi,
si appende l'uva. L'altro è ignoto, l'altro
era ed è chiuso in questo cielo opaco
dove un lume vinato si rapprende
e il grido del fringuello è già di gelo.

E' qui, è in queste opere miti
e chiare che trascorre e brucia
quel che non ho e che pure dovrò perdere.
Tempo passato e prossimo si libra...
Io, come sia, son qui venuto, avanzo
da tempi inconoscibili, ardo, attendo;
senza fine divengo quel che sono,
trovo riposo in questa luce vuota.